Grattarsi è un comportamento misterioso: perché lo facciamo? Cosa lo provoca? E se è solo prurito, perché spesso lo si associa al linguaggio del corpo?
Sono di normale credenza associazioni del tipo : naso = bugia, orecchio = onestà, gola = fiducia, occhio = paura.
Purtroppo non è così. Il nostro corpo ha zone sensibili, zone erogene, ma ad oggi la scienza ci dice che non esistono punti specifici che abbiano un significato emotivo preciso. Quindi è ovvio che NON si può in nessun modo capire cosa uno pensi solo dal fatto che gratti o meno un punto specifico del corpo.
Ma il prurito allora indica qualcosa? Nel 90% dei casi significa che c’è un disagio specifico, e se questo non ha cause esterne – pizzichi di insetti, vestiti scomodi, eritemi cutanei e simili – vuol dire che il problema è di tipo psicologico.
Studi recenti ci dimostrano che grattarsi ha sempre un significato che quasi mai ha a che fare con le punture d’insetto o cose simili, sembra invece molto legato alla tensione.
C'è da dire però che il prurito al naso non è del tutto casuale. Difficile immaginare che Collodi, quando scrisse Pinocchio, avesse presente questo effetto, ma in onore della sua storia è chiamato “effetto Pinocchio“. Gli scopritori di quest’effetto affascinante sono i dottori Hirsch e Wolf, della Fondazione Smell and Taste dell’università dell’Illinois. Ecco in cosa consiste:
Quando si è sotto tensione (ad esempio quando si deve mentire) il cuore batte più in fretta. Questo effetto rilascia nel corpo delle catecolamine, ovvero degli ormoni dello stress. In pratica accade che, sotto tensione, il nostro corpo reagisce male, e produce questi ormoni d’allarme per essere pronto all’emergenza, ad esempio fuggire da un pericolo. Ciò che a noi interessa è che queste catecolamine hanno un effetto molto potente su alcuni tessuti, come quelli del naso, che tendono a gonfiarsi. Non è un effetto che possiamo notare ad occhio nudo, certo non si parla di un risultato alla Pinocchio, ma è sufficiente a generare l’effetto che chiamiamo prurito.
Risultato finale: quando siamo sotto tensione ci grattiamo soprattutto il naso e altri tessuti “bersaglio” degli ormoni d’allarme.
Quando si è sotto tensione (ad esempio quando si deve mentire) il cuore batte più in fretta. Questo effetto rilascia nel corpo delle catecolamine, ovvero degli ormoni dello stress. In pratica accade che, sotto tensione, il nostro corpo reagisce male, e produce questi ormoni d’allarme per essere pronto all’emergenza, ad esempio fuggire da un pericolo. Ciò che a noi interessa è che queste catecolamine hanno un effetto molto potente su alcuni tessuti, come quelli del naso, che tendono a gonfiarsi. Non è un effetto che possiamo notare ad occhio nudo, certo non si parla di un risultato alla Pinocchio, ma è sufficiente a generare l’effetto che chiamiamo prurito.
Risultato finale: quando siamo sotto tensione ci grattiamo soprattutto il naso e altri tessuti “bersaglio” degli ormoni d’allarme.
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